martedì 28 maggio 2013

Aggiornamento sui risultati elettorali di Antonella e Flavio per il Consiglio dell'VIII Municipio

Care amiche ed amici,
            
grazie al vostro impegno diretto ed indiretto ho conseguito un buon risultato: 280 voti!
ed anche Flavio Conia, mio 'compagno di avventura' ha avuto 283 voti. Ottimo!

Per noi che abbiamo seguito ieri sera fino a notte inoltrata



i risultati ufficiosi dello spoglio presso il comitato elettorale di Valeria Baglio, è stato evidente che a fronte di candidati 'strutturali' al partito democratico, che riportavano da molte sezioni 30 o 40 voti di preferenza alla volta, Io e Flavio avevamo 1, 2, 4, 7 voti  per sezione.
Nello stesso tempo i candidati strutturali avevano forti picchi nel quartiere dove sono radicati, invece Io e Flavio prendevano pochi voti ma sparsi su tutto il territorio del municipio.

Questa è la dimostrazione che il vostro impegno è stato capillare e, sommato, ha portato al risultato positivo per entrambi  (in assoluto e molto positivo rapportato al punto di partenza).

In questo momento, sulla base dei dati riportati dai rappresentanti di lista (e quindi ufficiosi, Flavio è all'ottavo posto con i suoi 283 voti ed Io al nono con i miei 280 voti. Gli altri 15 candidati sono molto indietro e quindi le posizioni non dovrebbero mutare.

Mancano però ancora i risultati di 35 sezioni(su 130)  di cui non sono arrivati i dati.
Quindi, sia per l'incompletezza che per la ufficiosità, il risultato non è ancora definitivo.
Bisognerà attendere i risultati del Viminale per sapere come è andata.
Per il momento sembra che entreranno in consiglio 8 consiglieri del PD, quindi Flavio sarebbe dentro ed Io fuori, ma, come detto,  tutto si deve ancora decidere. C'è inoltre la speranza che possano entrare 9 consiglieri, ed in quel caso saremmo dentro entrambi.
Sarebbe il risultato migliore, che dimostrerebbe che anche persone provenienti dalla società civile se si impegnano fortemente e possono contare sull'aiuto delle persone che li stimano e li aiutano, possono farcela.
Speriamo.

I prossimi giorni saranno decisivi, non tanto per noi, ma per l'elezione del nuovo sindaco.
Vi chiediamo quindi, dopo l'impegno che avete profuso per supportarmi, di andare compatti al secondo turno e di convincere anche qualcuno che non è andato, per disaffezione o protesta, a votare al primo turno di andare al secondo e votare Marino, in maniera da liberarci dalla cappa di oppressione, degrado e malaffare  che Alemanno ha fatto calare su Roma. 

Non siamo, non sono, tutti uguali!
Esprimiamo  il nostro voto per chi può rappresentare il cambiamento.

Grazie ancora! senza di voi ed il vostro supporto nulla sarebbe stato e sarà possibile.
Vi aggiornerò sul risultato definitivo non appena avremo notizie certe.

A presto

Antonella

venerdì 24 maggio 2013

Manifestazione di Chiusura della Campagna Elettorale di Ignazio Marino

A Piazza San Giovanni eravamo molti, non tutti, e si respirava l'aria buona della Roma popolare ed intellettuale, ironica e non becera, con la voglia di fare e non di farsi raccomandare...
Speriamo di essere in tantissimi (50%+1) domenica e lunedì.
#DAJE ROMA!
#DAJE IGNAZIO!
#DAJE VIII Municipio!











P

Elezioni amministrative

La scheda per il municipio è rosa. Si possono esprimere due preferenze per una donna ed un uomo. Al Municipio VIII ex XI vota USELLI e CONIA.

Chiusura della nostra campagna elettorale

Ieri sera chiusura della nostra campagna elettorale al Gay center. Ringraziamo tutte le amiche e gli amici che ci hanno accompagnato in questo percorso. Come ho già scritto la scelta del Gay center non è stata casuale, sia io che Flavio da sempre, in modi diversi,  siamo impegnati nelle battaglie per i diritti civili e  contro ogni forma di violenza.
Voglio però ringraziare di cuore Flavio con il quale ho fatto una campagna elettorale bellissima, piena di stimoli, ma soprottutto basata sulla stima e la lealtà. Lui e l'impegno delle sue amiche e suoi amici mi hanno consentito di fare tutti i volantinaggi nel quartiere con allegria. Comunque vada sono stati giorni bellissimi e spero che questo sodalizio continui.

mercoledì 22 maggio 2013

Volantinaggio e coccole

Volantinaggio e coccole.
Mai successa una cosa simile. Stavo al mercato con la mia amica Sara a fare volantinaggio quando mi sono sentita abbracciare le gambe. Un bimbetto di neanche 2 anni mi sorrideva facendomi capire che voleva essere preso in braccio. Mai visto primo si è sistemato e non è stato più possibile convincerlo a scendere. Il padre era allibito e in imbarazzo, dice che somigliavo alla mamma.

 Ho girato un pochino insieme a lui, poi il papà è dovuto intervenire con una certa determinazione perchè se provavo a metterlo giù cominciava ad uralare. Beh almeno un convinto sostenitore l'ho trovato. Peccato che non voti!


lunedì 20 maggio 2013

Aperitivo alla Casa del jazz

Un bellissimo pomeriggio l'aperitivo organizzato da Massimo per far conoscere ai suoi amici Estella Marino candidata al Comune e me candidata all'VIII Municipio , ex XI. Tanti amici venuti ad acoltarci, a sentire quello che abbiamo da dire e soprattutto a farci domande, a porci questioni.
Ci hanno raggiunto anche Flavio Conia mio compagno di strada in questa avventura e Ahmad Ejaz candidato al II municipio. Ahmad è  il mediatore culturale che segue il progetto che l'associazione children onlus  ha finanziato presso la scuola Principe di Piemonte.
Grazie Massimo e grazie a tutti gli amici.




http://www.youtube.com/watch?NR=1&v=MIN093qkZrc&feature=endscreen
http://www.youtube.com/watch?v=Y_rmU8Aob4o
http://www.youtube.com/watch?v=Jq-v1BRyJLU
http://www.youtube.com/watch?v=jnU_BGPHGIY
http://www.youtube.com/watch?v=G77NmvCyXDM
http://www.youtube.com/watch?v=TP74q7Z4mcs
http://www.youtube.com/watch?v=QNVoY0BPVuI

domenica 19 maggio 2013

Giornata internazionale contro l'omofobia

17 maggio: Giornata internazionale contro l'omofobia.
Con Flavio al Gay center. Un locale molto accogliente e piacevole dove passare una bella serata. Un locale che però ha dietro una storia e un enorme lavoro a cominciare dalla "Gay help line".
Io però vorrei che tutte le associazioni che si occupano di tutela e diritti degli omosessuali, delle donne dell'infanzia, non esistessero più...che si possa dire un giorno: "va bene , l'esperienza si è conclusa non c'è più bisogno di noi"!
Tante riserve  protette ma che non devono andare oltre gli spazi  loro assegnati, altrimenti la reazione è violenta, molto violenta: pestaggi, stupri, ucciosioni. E allora ecco che bisogna unirsi e lottare per far rispettare ciò che ormai dovrebbe essere ovvio. Diritti uguali per tutti.


Peccato che sia venuta male, ma rende l'atmosfera della nostra campagna elettorale. Non è solo un sodalizio di facciata ma un pezzo di strada che stiamo facendo "INSIEME" io, lui e  le persone a noi care.

venerdì 17 maggio 2013

Le candidate del Partito democratico

Ieri in Piazza Vittorio con le candidate del Pd al Consiglio comunale e alla presidenza dei Municipi a parlare della doppia preferenza.
Nonostante la giornata grigia alla fine è uscito un po' di sole e sul palco sono salite tante donne, bravbe competenti a parlare della doppia preferenza e del loro programma per la nostra città. Speriamo che vincano tutte perchè abbiamo bisogno di loro!



C'eravamo anche noi candidate al Consiglio del Municipio VIII ex XI....ma non sul palco!
Un articolo di Roma today ci ricorda che Francesco Giaquinto non c'è più: ci ricorda che dobbiamo ricordare.

Bertolini: "Garbatella ricordi subito Francesco Giaquinto"


Il Partito Democratico di Garbatella: "Una targa per ricordare il presidente del centro anziani appena morto
«Francesco Giaquinto, scomparso lo scorso primo maggio proprio mentre apriva col suo discorso la festa dei lavoratori al Centro Anziani Garbatella, è stata una persona che ha fatto moltissimo per la nostra comunità. È ancora vivo in noi il profondo dolore per la sua improvvisa scomparsa». A parlare è Antonio Bertolini, capogruppo uscente del Partito Democratico al Consiglio del Municipio XI (oggi VIII), e amico personale di Giaquinto, presidente del centro anziani Garbatella, intervenuto anche alla cerimonia funebre di Giaquinto svoltasi nei giorni scorsi. «Il suo impegno sociale e politico - continua Bertolini - non può e non deve essere dimenticato dalle persone che lui ha aiutato in questi anni, dalla sua gente, né oggi, né in futuro. Per questo chiederò al Presidente del Municipio e al prossimo Sindaco di Roma che si proceda da subito all'installazione di una targa commemorativa nel suo centro anziani».

L'iniziativa di Bertolini ottiene da subito il plauso della candidata all'Assemblea di Roma Capitale Valeria Baglio (che in segno di lutto per la scomparsa di Giaquinto aveva spostato, nelle settimane scorse, l'inizio della sua campagna elettorale): «L'iniziativa di Antonio Bertolini è giusta e condivisibile. Il nostro territorio deve rendere omaggio a chi, come Francesco, ha prestato alla comunità il suo impegno e la sua passione fino all'ultimo suo giorno».

Alla Baglio si aggiungono, poi, i candidati al Consiglio del Municipio VIII Federico Raccio, Floriana D'Elia, Antonella Uselli, Flavio Conia, e Umberto Sposato, da sempre legati al quartiere Garbatella e a Giaquinto, storico militante anche del PD.

giovedì 16 maggio 2013

Vorrei una biblioteca


VORREI UNA BIBLIOTECA e non solo...






La settimana scorsa con il mio compagno di viaggio Flavio e un gruppo di sue amiche e amici abbiamo voluto attirare l'attenzione sul fatto che nel nostro Municipio non c'è una Bilioteca per grandi e neanche per bambini. Manca uno spazio dove prendere in prestito libri, leggere i giornali, andare a studiare, incontrarsi. E allora mentre io e Flavio facevamo volantiggio loro si sono messi a studiare sul marciapiede.
Sarebbe bello avere uno spazio dove c'è la Biblioteca, la casa delle donne.
Ma vorrei anche un centro di documentazione:
Garbatella, Ostiense, San Paolo, la Montagnola hanno una storia importante e sarebbe un peccato se questa memoria andasse perduta. Sono sicura che nelle nostre case ci sono lettere, fotografie, documenti, volantini, ciclostili, diari, ritagli di giornale che testimoniano la storia del nostro territorio. Materiale prezioso che rischia di andare perduto.

mercoledì 15 maggio 2013

Il mio comitato elettorale

La sede del mio comitato elettorale,..
Il mio magnifico motorino con il suo capiente bauletto mi segue dappertutto. Comodissimo, contiene tutto ciò di cui ho bisogno.
Che fatica! però devo ammettere che è molto divertente.

martedì 14 maggio 2013

Uno spazio per le donne


Nel nostro municipio vogliamo uno spazio dove le donne possano incontrarsi, confrontarsi, aiutarsi. E' necessario che ci sia un luogo, anche piccolo, ma bello, accogliente, dove le donne possano aiutarsi. Non volgiamo più MARTIRI e neanche donne picchiate, vessate, mortificate.Soprattutto nessuna deve sentirsi SOLA.
Tutte le bugie su Immacolata
di Massimo Gramellini* -
Vi parlerò dei fatti che riguardano la signora Maria Immacolata Rumi, impiegata presso una casa di cura per anziani a Reggio Calabria, moglie da trent’anni di Domenico Laface.

La versione del marito: “L’altra sera torno a casa e trovo Maria un po’ intronata, che si tiene una mano sulla pancia e un’altra sul muso perché le usciva sangue dal naso. Per aiutarla le faccio massaggi sulla pancia e qualche piccolo scotimento con le mani, ma vedendo che non si riprende la porto al pronto soccorso.”
...
La versione dei sanitari: “Abbiamo visto Maria arrivare al pronto soccorso piegata in due e col volto tumefatto. Mentre noi la prendevamo in custodia, il marito le ha gridato: “Maria stai ferma, se no ti meno un pugno.” E’ morta 14 minuti dopo, per le lesioni interne causate dalle percosse.”

La versione dei Carabinieri: “Sull’auto con cui il marito l’ha portata al pronto soccorso sono stati trovati schizzi di sangue sul cruscotto in corrispondenza del sedile del passeggero che fanno ritenere probabile che abbia continuato a picchiarla anche durante il tragitto.”

La versione dei sei figli, che hanno accolto la notizia della morte della madre senza stupore e quasi con rassegnazione: “Nostro padre l’ha picchiata per tutta la vita e sempre per futili motivi. Non voleva che lei lavorasse, era geloso. Le dava calci, pugni sul viso, sul corpo. In qualche occasione l’ha picchiata con un bastone che teneva nel portaombrelli.”

La versione del necrologio: “Maria Immacolata è mancata improvvisamente.” “Improvvisamente” dopo trent’anni di botte accettate in silenzio da lei e da tutti i familiari?

La versione del parroco durante i funerali, ai quali ha partecipato poca gente e neppure un rappresentante delle istituzioni: “Maria Immacolata si è sacrificata, ha sopportato, si è liberata nel martirio.”

E no, signor parroco, questo non è un martirio. E’ un assassinio premeditato all’interno di un modello familiare patriarcale e omertoso. Perciò bisogna parlarne in tv. Per dire che nel ventunesimo secolo queste storie non sono più ammissibili.

*questo è il testo integrale dell'intervento di Massimo Gramellini alla trasmissione di Raitre "Che tempo che fa"

venerdì 10 maggio 2013

Indicatore di felicità

Indicatore di felicità.

Qualche anno fa si cominciò a parlare dell’indicatore di felicità cioè di un metodo per poter misurare la “felicità” dei cittadini basato non su opinioni o sensazioni soggettive ma su dati il più possibile oggettivi. Ovviamente le reazioni furono di scherno, la dittatura del PIl non si doveva mettere in discussione. Poi la grave crisi economica degli ultimi anni ha imposto un ripensamento e si è cominciato a prendere in considerazione l’indicatore di felicità anche in ambienti economici più rigidi. Con la “Dichiarazione di Istambul” del 2007 è stata sancita la necessità di misurare il progresso della società andando oltre le misure convenzionali. Alcuni paesi, come la Francia, con l’istituzione di una apposita Commissione hanno intrapreso il cammino verso uno “spostamento dell’enfasi dalla misurazione della produzione economica alla misurazione del benessere delle persone".

In Italia è del 2013 il BES un rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile dell ‘ISTAT, che si pone l’obiettivo di analizzare, per il nostro Paese “livelli, tendenze temporali e distribuzioni delle diverse componenti del Benessere Equo e Sostenibile, così da identificare punti di forza e di debolezza, nonché particolari squilibri territoriali o gruppi sociali avvantaggiati/svantaggiati, anche in una prospettiva intergenerazionale (sostenibilità) “.
Per saperne di più:

mercoledì 8 maggio 2013

Se la sinistra abbandona i diritti nel deserto

E' capitato in questi giorni in cui sto incontrando tante persone che oltre a parlare dei problemi del territorio in molti, essendo io candidata nelle liste del PD, mi abbiano chiesto la mia opinione sul partito, il mio partito. Ecco ho cercato di spiegare la mia opinione ma oggi Barbara Spinelli su Repubblica scrive un articolo che condivido pienamente. E' un po' lungo ma vale la pena leggerlo.


di BARBARA SPINELLIC'ERA UNA volta Italia Bene Comune, ovvero Italia giusta: in mezzo a una crisi economica mai vista dopo il '45, la sinistra sembrò cercare la parola, che la squadrasse da ogni lato. Giustizia non era solo sociale. Comprendeva diritti che proprio in tempi di disagio la persona possa accampare. Che siano fondamentali: irrinunciabili come i primi 12 articoli della Costituzione. In fondo non basta chiamarli diritti: meglio parlare di autodeterminazione del cittadino, come dei popoli. Gli inglesi usano il termine empowerment: padronanza di sé. Nata da un accordo fra Pd e Sel, la Carta d'intenti di Italia Bene comune denunciava "i guasti del pericoloso bipolarismo etico" invalso per un ventennio.

I temi etici di cui tanto si parla da anni (la sovranità della persona sulla propria vita e la propria morte, la procreazione assistita, le unioni libere, i diritti delle coppie omosessuali, matrimonio e genitorialità compresi) sembravano ridefinire la sinistra, svegliarla. Erano presenti anche nei punti di Bersani (nr 2, 4, 7), quando il Pd fece credere, non credendoci, in un governo di svolta con 5 Stelle. Non era che fiato corto. D'un tratto, con le larghe intese, un patrimonio di progetti e idee evapora, come medusa si scioglie al sole. La pacificazione rende inoffensivo il bipolarismo etico, congelando l'etica. La guerra civile e ideologica italiana, assicura Berlusconi, è finita.
Senza che il Pd lo ammetta finisce tuttavia con un appeasement, non con grandi coalizioni. Storicamente
appeasement è sottomissione: vince uno dei due contendenti - la destra legata agli integralismi della Chiesa - senza neanche speciali combattimenti. Finiscono nel cestino l'autodeterminazione, la costituzionalizzazione della persona descritte da Stefano Rodotà. La sinistra governante non è più sinistra. Vende l'anima, tradisce promesse fatte non ieri, ma qualche ora prima. Nel discorso di Enrico Letta alla Camera: non un accenno ai temi etici, all'esausta cultura della legalità e del diritto, all'antimafia. La questione morale posta da Berlinguer dopo il compromesso storico è sotterrata. Dal naufragio si salva la lotta alla violenza contro le donne: è il minimo sindacale. Tutto il resto è roba ustionante: "troppo divisiva".

Si dimentica facilmente che democrazia è il contrario di tutto questo: è divisione, scontro tra visioni del mondo, rifiuto di un regno della Necessità cui soccombano le libere alternative. È possibilità e obbligo di occuparsi delle questioni più controverse, senza paura: non avremmo mai avuto il suffragio universale, se avesse prevalso il timore di dividersi. Ce lo ordina la nostra Carta, che riconosce alla persona diritti spesso contraddittori e si cura di farli convivere. La Costituzione, disse Piero Calamandrei nel 1955, non fotografa le conquiste della Resistenza ma è un programma inconcluso. Per questo è polemica: contro il passato, nella parte dei diritti fondamentali, ma soprattutto contro il presente: "Dà un giudizio polemico, un giudizio negativo contro l'ordinamento sociale attuale, che bisogna modificare attraverso questo strumento di legalità, di trasformazione graduale, che la Costituzione mette a disposizione dei cittadini italiani" (Discorso sulla Costituzione, Società di studi politici del Liceo classico Sannazzaro, 2011). Che facciamo: tumuliamo la Carta costituzionale perché divisiva?

I fautori odierni della pacificazione sanno quello che dicono e che fanno. Assieme ai temi etici, seppelliscono ogni progresso sulla laicità, obbediscono ai vertici ecclesiastici proprio quando la Chiesa muta, tergiversano su antimafia o diritto alla cittadinanza degli immigrati proprio quando il diritto del suolo s'espande nella multietnica Europa (il ministro Cécile Kyenge sa, immagino, con chi governa). Resuscitano rigidezze democristiane che non risuonano più nella società, né in tanti cattolici adulti, memori del Concilio e di dismesse battaglie legalitarie. I cittadini non avevano chiesto questo: non gli elettori di Italia Bene Comune o di M5S, non gli 11,5 milioni di astenuti. Pacificazione è sinonimo di oligarchica colonizzazione di un popolo in maggioranza ribelle, simile a quella di Roma conquistatrice dei Britanni in Tacito: ubi solitudinem faciunt, pacem appellant, là dove fanno il deserto lo chiamano pace.

Tacito non parla propriamente di deserto ma di genti ridotte alla solitudine. Tale è il cittadino, disoccupato o immiserito: i suicidi l'attestano. Nessuno più lo rappresenta nel rapporto con i mercati, lo Stato, le chiese, le mafie: né i partiti né i sindacati. Ogni giorno sentiamo tuonare contro 5 Stelle che vorrebbero insediare la democrazia diretta sopprimendo quella rappresentativa. Ma di quest'ultima non è che resti un granché.

La solitudine del cittadino è il danno collaterale della crisi, e non stupisce che altrove i democratici ripartano proprio da qui. Mancano i soldi per dare lavoro, e allora la sinistra si distingue facendosi araldo dei diritti della persona: le aperture di Obama e Hollande alle coppie gay non sono diversivi. Sono il permanente empowerment che secondo Amartya Sen coniuga democrazia e mercato, e dà alla persona la sovranità almeno sul proprio corpo.

Troppo disinvoltamente cruento è il continuo appello ai sacrifici: parola che specie i cristiani dovrebbero avversare. Il cittadino immerso nel disagio non è bestia da immolare, e i diritti civili servono precisamente a questo: a farlo sentire padrone di sé, malgrado la pressura. La laicità, Rodotà lo spiega nel suo ultimo libro, non è solo tutela della res publica e della sua pluralità dalle ingerenze vaticane. È autonomia del singolo - in scelte che riguardano i suoi stili di vita, dunque anche di morire - da qualsiasi morale esterna: della Chiesa, del potere statale, di quello medico (Il diritto di avere diritti, Laterza 2012). L'uomo solo non è per forza impotente; e l'impotente - diceva Havel durante il comunismo - ha poteri che non sospetta. Berlusconi, dominus e beneficiario dell'odierno appeasement, non dice solo che la guerra è finita, inclusa quella morale. Dice che le decisioni cruciali concernenti le istituzioni, la Costituzione, i diritti, andrebbero discusse, se possibile sotto la sua guida, "nel chiuso di una stanza. Non possiamo tollerare veti alla mia persona imposti dai giornali".

Ben altro sarebbe intollerabile: che giornali e Rete accettino veti di occulti conciliaboli. Che la democrazia smetta d'essere polemica: all'aperto, non in una stanza. È sperabile che i giornalisti continuino le loro inchieste, difendendo la laica separatezza del Quarto Potere. Che denuncino la nomina del deputato Pdl Michaela Biancofiore, disgustata dai matrimoni gay, a sottosegretario alle Pari Opportunità: strafottenze simili le correggi, ma restano. O la scelta come rappresentante nell'Assemblea parlamentare Euromediterranea di Antonio D'Alì (Pdl), imputato per concorso esterno in associazione mafiosa. O la carica di sottosegretario alla Pubblica amministrazione conferita a Gianfranco Micciché ("grazie a Berlusconi e Dell'Utri", ha detto al Corriere). Sono gesti che spiegano i silenzi sui diritti. C'è chi dice: moriremo democristiani. Non credo. Andreotti collaborò con la mafia, e a tutti insegnò il potere per il potere. Ma si difese nei processi, non li schivò. Non così Berlusconi, che spregia laicità e diritti ma della Dc è falso erede. Che ha abituato gli italiani a temere i tribunali, a disperare della giustizia. Difficile dimenticare le parole di Enrico Letta, il 30 novembre 2009 sul Corriere, quando definì inopportuna ma legittima la fuga di Berlusconi dai processi. La politica oggi ha poco a vedere con la Dc, e molto con la perdita di potere sovrano dei cittadini. Vale assai più per loro che per i governanti il detto di Andreotti: "Il potere logora chi non ce l'ha".

lunedì 6 maggio 2013

Che bella serata ieri a casa di Laura. Tante persone venute per conoscere me,  capire perchè mi candido come consigliera all'VIII Municipio e che cosa voglia fare. Per la prima volta ho "fatto un discorso". E' stato facile perchè erano tutte e tutti disponibili , l'atmosfera era accogliente e soprattutto c'era tanto coinvolgimento. Spero di essere riuscita a comunicare la mia idea sul ruolo di chi riceve un mandato: al servizio del bene pubblico con onestà e trasparenza, mantenendo un costante contatto con i cittadini che abitano il territorio.  E che dire poi del meraviglioso aperitivo che ci ha preparato Laura. Grazie a tutte e a tutti e sopratutto alla padrona di casa.

domenica 5 maggio 2013

STATI GENERALI CONTRO LA VIOLENZA: PRIORITÀ
< Ancor prima che materia giuridica, è emergenza culturale. Coinvolge tutti, uomini e donne. Bisogna affrontarla subito, partendo dalla prevenzione come altri Paesi hanno già fatto.
Per questo chiediamo al Governo di convocare con massima urgenza gli Stati Generali contro la violenza sulle donne. La lotta contro ogni forma di sopruso, fisico e psicologico, verbale e virtuale, deve essere la priorità dell’agenda politica di Governo e Parlamento>>.

E’ l’appello di Ferite a morte (www.feriteamorte.it), il progetto teatrale scritto da Serena Dandini, in collaborazione con Maura Misiti, che sostiene la Convenzione No More! e al quale si può aderire inviando una mail di adesione con il proprio nome e cognome a firmastati@gmail.com.
No More! impone alle istituzioni italiane di discutere urgentemente le proposte in materia di prevenzione, contrasto e protezione delle donne dalla violenza maschile, nonché la ratifica effettiva e immediata della Convenzione del Consiglio d’Europa (Istanbul 2011).
http://www.feriteamorte.it/per-aderire-al-nostro-appello-firmastatigmail-com/

sabato 4 maggio 2013

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 26-27 MAGGIO 2013 -
E' molto  importante, soprattutto in questo momento, scegliere con attenzione chi mandiamo a rappresentarci. Bisogna informarsi bene su chi sono le candidate e i candidati. Dobbiamo decidere noi. Soprattutto votiamo le donne, facciamo in modo che al consiglio municipale e al consiglio comunale ci sia parità di genere. Alle  prossime amministrativesi potrà esprire la

doppia preferenza di  genere: la possibilità di votare una donna ed un uomo all'interno della stessa lista elettorale.  In teoria dovrebbe prevedere un aumento della presenza femminile all'interno delle Istituzioni, in pratica dipende molto da quanto bene verrà spiegata la procedura altrimenti ci saranno fiumi di voti nulli.

venerdì 3 maggio 2013


Primo maggio 2013. Una giornata nuvolosa  ma calda. Caffè da Foschi e poi passeggiata per Garbatella. Sembra di stare in un altro mondo. E’ quasi ora di pranzo e per strada non c’è nessuno, dalle case si sente il l’acciottolio di stoviglie, qualche coraggioso sta tentando un barbecue. Comunque si percepisce ovunque che è un giorno di festa, tutto è lento e rilassato. Arriviamo su in piazza Sapeto e poi giù per la scalinata fino alla fontana di Carlotta.

 Nel pomeriggio mi capita di passare in Via Cola di Rienzo, altro che primo maggio festa dei lavoratori! I negozi sono quasi tutti aperti la gente passeggia e fa spese , non c’è differenza con un giorno feriale. Che tristezza non c’è più il tempo per fermarsi. Chissà se le commesse e i commessi hanno scelto di lavorare o sono stati obbligati.
Meglio il nostro sonnacchioso quartiere che ancora distingue i “Dì di festa”.

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